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di Michael Radford, con Massimo Troisi, Maria Grazia Cucinotta, Philippe Noiret
(Italia, 1995)
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IL POSTINO permette di rendersi conto di cosa abbia perso il cinema napoletano ed italiano con la scomparsa della sua sola grande presenza dopo quella di Totò. Il film di Radford muove qualcosa di più della semplice commozione dello spettatore, cosciente di cosa si nasconda dietro la stanchezza, cosi evidente in ogni immagine dell'attore. Soprattutto in una sequenza: quando Pablo Neruda (interpretato da Philippe Noiret) ritorna finalmente sull'isola per riabbracciare l'umile amico che aveva imparato ad amare durante il suo esilio. Apprenderà che il postino è rimasto ucciso, durante una manifestazione di piazza: ma che gli ha lasciato una cassetta, con i suoni dell'isola, la risacca del mare, il vento nei cespugli, qualche sua parola. Allora - per un istante - IL POSTINO acquista quegli accenni di verità, quella forza di mezzo tecnico ed espressivo che può essere fonte di vita se non proprio più forte della morte, che la pellicola non riesce altrimenti a sfiorare. Con la sua molle ricostruzione della vita locale, dei rapporti con la politica e la mafia, di tutto un ambiente che avrebbe dovuto significare ben altrimenti la bella storia dell'incontro fra il grande poeta cileno ed il postino quasi analfabeta confinato ai margini della politica e della poesia.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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RADFORD MICHAEL 
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